
Gli obbligatori con il nuovo Decreto 119 e successiva modifica del 31 luglio 2017 sono:
- anti-poliomelitica;
- anti-difterica;
- anti-tetanica;
- anti-epatite B;
- anti-pertosse;
- anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
- anti-morbillo;
- anti-rosolia;
- anti-parotite;
- anti-varicella obbligatoria per i nati dal 2017
Rimangono fuori dall’obbligo, ma eseguibili volontariamente, altre vaccinazioni comunque molto importanti per l’età pediatrica, e cioè:
- anti-pneumococcica;
- anti-meningococcica C (in forma monovalente, o tetravalente ACWY);
- anti-meningococcica B;
- anti-rotavirus;
- anti-HPV.
Tutte queste vaccinazioni sono offerte in modo attivo e gratuito dai servizi vaccinali e sono caldamente raccomandate.
Più vaccini insieme
In molti casi, questi vaccini sono disponibili in forma combinata: vengono cioè somministrati al bambino, con un’unica iniezione, più antigeni contemporaneamente, contro diverse malattie. Un sistema che riduce il disagio della puntura e incrementa l’efficacia della risposta immunitaria stessa. Le più comuni formulazioni combinate sono:
- esavalente (difterite-tetano-pertosse-epatite B-poliomielite-Haemophilus influenzae di tipo B);
- trivalente DTPa (difterite-tetano-pertosse);
- quadrivalente DTpaIPV (difterite-tetano-pertosse-polio);
- trivalente MPR (morbillo-parotite-rosolia);
- quadrivalente MPRV (morbillo-parotite-rosolia-varicella);
- meningococco quadrivalente (A-C-W-Y).
In caso sia già stata fatta una delle malattie per le quali è prevista vaccinazione obbligatoria, la nuova legge sui vaccini precisa la possibilità di richiedere vaccini in formulazione monocomponente o combinata, ma priva dell’antigene in questione. Va precisato però che non è detto che questi vaccini siano disponibili – al momento, per esempio, non sono autorizzati in Italia vaccini monocomponenti contro difterite, pertosse, morbillo, rosolia e parotite – e che le Regioni li abbiano effettivamente acquistati (in genere costano di più).
Calendario delle vaccinazioni dei bambini
Tre mesi
Obbligatorie: prima dose difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo B (esavalente).
Raccomandate: prima dose meningococco B; prima dose pneumococco.
Quattro mesi
Raccomandate: seconda dose meningococco B.
Cinque mesi
Obbligatorie: seconda dose difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo B (esavalente).
Raccomandate: seconda dose pneumococco.
Sei mesi
Raccomandate: terza dose meningococco B.
Tra 3 e 7 mesi
Raccomandate: rotavirus (due o tre dosi a seconda del tipo di vaccino).
11 mesi
Obbligatorie: terza dose difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo B (esavalente).
Raccomandate: terza dose pneumococco.
13 mesi
Raccomandate: quarta dose Meningococco B.
Tra 13 e 15 mesi
Obbligatorie: prima dose morbillo, parotite e rosolia (MPR); prima dose varicella (oppure prima dose tetravalente MPRV).
Raccomandate: prima dose Meningococco C.
Sei anni
Obbligatorie: richiamo difterite, tetano, pertosse, polio (DTP + polio); richiamo morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPR o MPRV).
Tra 12 e 18 anni
Obbligatorie: richiamo difterite, tetano, pertosse, polio (DTP + polio).
Raccomandate: HPV (due o tre dosi, sia per le femmine sia per i maschi, in funzione di età e vaccino); richiamo meningococco C, nella forma quadrivalente ACWY.
Che cosa succede se un genitore non vaccina il proprio figlio?
Per bambini e ragazzi da 0 a 16 anni, la mancata esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie comporta il pagamento di una multa da 100 a 500 euro. Tra 0 e 6 anni, inoltre, c’è il divieto di ingresso in asili nido e scuole d’infanzia.
Per bambini e ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo (primarie, secondarie e primi due anni delle superiori) non è invece previsto il divieto di accesso a scuola.
I bimbi che frequentano le scuole dell’obbligo e non possono essere vaccinati per documentati motivi di salute verranno inseriti in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati.
RIASSUNTO del DECRETO VACCINI
Vaccinazioni obbligatorie aggiornato al 31 Luglio 2017: da 12 iniziali a 10 vaccini.
Le vaccinazioni in questione – obbligatorie anche per minori stranieri – sono:
- antipoliomielitica;
- antidifterica;
- antitetanica;
- antiepatite B;
- antipertosse;
- anti Haemophilus influenzae di tipo b;
- antimorbillo;
- antiparotite;
- antirosolia;
- antivaricella.
Obbligo e scuola
Senza questi vaccini non si potrà accedere agli asili nido e alle scuole materne. Si potrà invece frequentare la scuola dell’obbligo (primaria, secondaria di primo grado, primo biennio della secondaria di secondo grado), ma sono previste sanzioni, anche se più leggere rispetto a quelle indicate in prima battuta.
L’obbligo si riferisce sempre alla “coorte di nascita”, cioè all’età del bambino al momento dell’iscrizione a scuola. Quindi: un bambino che a 8 mesi comincia il nido non dovrà già essere vaccinato per morbillo, rosolia, parotite e varicella, visto che questa vaccinazione è in calendario tra 13 e 15 mesi. (Ovviamente, dovrà però esserlo nei tempi previsti). Inoltre, i bambini nati prima del 2017 non dovranno per forza essere vaccinati contro la varicella, visto che questo vaccino è stato inserito solo nell’ultimo calendario vaccinale (2017-2019).
Vaccini singoli
I 10 vaccini obbligatori sono proposti in formulazioni multicomponente, cioè contenente più vaccini insieme. In particolare, si parla di esavalente, contro antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica antiepatite B, antipertosse e anti Haemophilus influenzae e di trivalente contro morbillo, parotite e rosolia. E c’è anche una formulazione tetravalente, contro morbillo, parotite, rosolia e varicella.
Questa situazione fa sì che, per rispettare l’obbligo, chi ha già fatto naturalmente una di queste malattie deve comunque essere vaccinato contro la malattia stessa, in quanto il vaccino è presente nella formulazione multicomponente. Ora, però, il testo approvato dal Senato prevede la possibilità che le regioni richiedano, nelle gare d’acquisto, vaccini “singoli” (monocomponenti), oppure in formulazioni combinate nelle quali sia assente, di volta in volta, uno degli antigeni. Ma attenzione: questi vaccini sono più costosi di quelli esavalenti o trivalenti, e per questo il loro acquisto potrà avvenire “solo nei limiti delle possibilità del Servizio sanitario nazionale”.
Vaccinazioni "consigliate"
Oltre alle vaccinazioni obbligatorie, ne sono previste quattro caldamente consigliate, che saranno offerte dalle regioni in maniera attiva e gratuita: in pratica, i bambini saranno convocati dalle Asl anche per fare queste vaccinazioni, senza che le famiglie debbano spendere nulla per farle. Si tratta di:
- antimeningococcica B;
- antimengingococcica C;
- antipneumococcica;
- antirotavirus.
Obbligo "a tempo"
Per quattro dei 10 vaccini obbligatori (antimorbillo, antirosolia, antiparotite e antivaricella) la condizione dell’obbligo sarà rivista – con possibilità di revoca – ogni tre anni, sulla base dei dati relativi alla diffusione delle malattie e alle coperture vaccinali raggiunte.
Sanzioni
Se il bambino che deve frequentare la scuola dell’obbligo non è vaccinato, per la famiglia scatta una multa da 100 a 500 euro (dunque significativamente più bassa che nella prima versione del decreto, dove il tetto massimo era di 7500 euro). È invece venuto meno ogni riferimento a eventuali segnalazioni delle Asl ai Tribunali per i minori.
Informazione e comunicazione
L’articolo 2 del Decreto legge sulle vaccinazioni obbligatorie è tutto dedicato al tema dell’informazione. Il Ministero della salute si impegna a promuovere iniziative di comunicazione istituzionale per diffondere la “cultura delle vaccinazioni” nella popolazione – anche attraverso il ruolo di medici di famiglia, pediatri e consultori familiari – e tra gli operatori sanitari.
In collaborazione con il Ministero dell’istruzione, inoltre, punta a iniziative di formazione degli insegnanti e di informazione per gli studenti e le associazioni dei genitori sul tema delle vaccinazioni. A questi scopi è stanziata per il 2017 la cifra di 200 mila euro
Quando si può non vaccinarsi
- Se il bambino ha già avuto la malattia che dovrebbe essere evitata dal vaccino. Per documentare l’avvenuta malattia non basta però la semplice dichiarazione dei genitori o del medico curante, ma serve la segnalazione di malattiache il pediatra deve aver fatto all’Asl quando il bambino si è ammalato (è una notifica che il medico dovrebbe aver fatto, per legge, in caso di malattie infettive). Se questa segnalazione non è disponibile, il medico richiede degli esami del sangue (test anticorpale) in grado di dimostrare che c’è effettivamente stata immunizzazione. In questo caso particolare si può ricorrere a vaccinazioni monocomponenti o riformulate senza l’antigene in questione.
- Nel caso in cui la vaccinazione costituisca un “accertato pericolo per la salute”, come stabilito da un pediatra o da un medico di medicina generale. “I vaccini devono essere evitati se il bambino, in occasione di una precedente vaccinazione, ha avuto uno shock anafilattico, cioè una reazione allergica molto grave, a rischio di morte” spiega Alessandro Capolongo, pediatra di famiglia in provincia di Ascoli Piceno e cofondatore della rete delle vaccinazioni della Federazione Italiana Medici Pediatri.
In altre situazioni vanno invece semplicemente rimandati: “Per esempio il trivalente con morbillo, parotite e rosolia, che contiene virus vivi attenuati, va rimandato se il bambino si trova in una condizione di immunodepressione temporanea, per esempio perché ha un tumore ed è trattato con chemioterapia”.
Bambini e ragazzi che non possono essere sottoposti a vaccinazione dovranno essere inseriti, di norma, in classi nelle quali sono presenti solo minori vaccinati o immunizzati
Obbligo a scuola, ecco come funziona
Ma come funzionano esattamente le procedure relative alla verifica dello “stato vaccinale” dei bambini? Vediamo.
- Al momento dell’iscrizione, i dirigenti scolastici – e questo vale dai nidi in avanti – devono chiedere ai genitori la documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione(o il diritto all’esonero, oppure, se non è ancora stata fatta, la richiesta avanzata all’Asl di poterla fare). Va bene anche l’autocertificazione: in questo caso, la documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione deve essere presentata entro il 10 luglio di ogni anno. Se questo non accade, nei successivi dieci giorni la scuola lo segnalerà all’Asl.
- Entro il 10 marzo di ogni anno, i dirigenti scolastici devono trasmettere alle Asl l’elenco degli iscritti per l’anno scolastico successivo.
- Entro il 10 giugno, le Asl indicheranno ai dirigenti scolastici bambini e ragazzi che risultano non in regola con gli obblighi vaccinali e, nei dieci giorni successivi, i dirigenti inviteranno le famiglie a consegnare, entro il 10 luglio, la documentazione di avvenuta vaccinazione. Se questo non accade, scatta la multa.
Anno scolastico 2017/2018
Per l’anno scolastico 2017/2018, la documentazione sulle avvenute vaccinazioni o sugli esoneri andrà presentata per nidi e materne entro il 10 settembre prossimo; per le scuole dell’obbligo entro il 31 ottobre. Anche in questo caso vale l’autocertificazione, ma allora la documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione andrà esibita entro il 10 marzo 2018.
- Decreto Vaccini e deroga del 31 luglio (scarica il pdf) – (scarica il pdf)
- Circolare per l’attuazione del Decreto Vaccini (scarica il pdf)
- Autocertificazione Vaccini (scarica il pdf)
E’ necessario consegnare l’autocertificazione delle vaccinazioni e il libretto prima dell’inizio dell’anno scolastico. Potete inoltrare l’autocertificazione anche via mail all’indirizzo direzione@scuolacerioli.it.
- Autocertificazione Vaccini (scarica il pdf)